BELLINI, Vincenzo (1801-1835). Copia zincografica di una lettera autografa del compositore indirizzata a Giacomo Barbò, Conte di Castelmorano e amico di Bellini. Bergamo, 23 agosto [1832]. La copia di questa lettera rappresenta una testimonianza del compositore Bellini su una delle sue opere liriche più famose, la Norma, rappresentata per la prima volta alla Scala di Milano il 26 dicembre 1831, ove però non riscosse il favore del pubblico e della critica. L'anno seguente la Norma fu replicata numerose volte in diverse città italiane, fra cui –come informa il Bellini in questa lettera– anche a Bergamo (nel mese di agosto), dove riuscì a ottenere un grande successo di pubblico e a convincere il compositore stesso. Nella lettera sono menzionati due dei protagonisti della rappresentazione, come Giuditta Pasta e Domenico Donzelli. La lettera si rivela una testimonianza interessante del pensiero critico di Vincenzo Bellini all'indomani della rimessa in scena del suo capolavoro: il compositore è entusiasta della sua prediletta Pasta e della Taccani, ma non del tutto convinto dell'orchestra. Stampa su carta azzurra (cc. 2; 210 x 135mm). Indirizzo sul verso della seconda carta. Macchie di umidità e lievi strappi. Supporto cartaceo molto delicato.


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