Lotto n° 33  | Asta 599

Valutazione € 30.000  - 50.000 

In asta: 31 Gennaio 2023 ore 10:00

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DANTE ALIGHIERI (1265-1321) - La Commedia. Brescia: Bonino Bonini, 31 maggio 1487.   Una delle più importanti edizioni della Commedia del Quattrocento e capolavoro della tipografia bresciana del XV secolo: si tratta infatti della prima volta in cui sia l'Inferno che il Purgatorio sono completamente illustrati. Le prime xilografie si ispirano alla celebre pubblicazione fiorentina del 1481 adornata da 19 incisioni a cura del Botticelli; le altre hanno invece una composizione originale e saranno poi riprese a loro volta nelle diverse edizioni successive e nelle stampe veneziane degli anni '90 del XV secolo. A incorniciarle vi sono affascinanti grottesche su fondo nero dove si alternano maschere, vasi, candelabri, piante, delfini e altre illustrazioni fantasiose. Il testo è invece inquadrato da un fitto commento redatto per l'edizione del 1481 da parte di Cristoforo Landino (1424-1498), umanista fiorentino e maestro di Poliziano e Marsilio Ficino, ed è tratto da diversi manoscritti: gli editori hanno cercato, ove possibile, di uniformarne l'ortografia. Il tipografo croato Bonino Bonini (1454-1528) pubblicò un'edizione del Lattanzio a Venezia nel 1475, si stabilizzò poi a Brescia nel 1483 dove produsse una quarantina di libri, per poi trasferirsi a Lione e proseguire l'attività di libraio ed editore. Come informatore della Repubblica di Venezia, intraprese numerosi viaggi tra la Francia e la Serenissima e quando, nel 1499, fu ordinato Sacerdote tornò in Veneto, a Treviso, dove collaborò all'inventario dei beni dello studioso Giovanni Augusto Augurello.   Folio (327 x 225mm). 68 grandi figure incise in legno, di cui 67 a piena pagina e 8 ripetute, una xilografia di grandi dimensioni a h8r nel dodicesimo canto dell'Inferno, marca tipografica in fine, poche xilografie leggermente colorate da tonalità pastello, a 2e8 l'aggiunta a penna di un verso finale "trovai pur sei le lettere; che incise quel delle chiavi a me soura le tempie: A che guardando il mio duca sorrise".   Mezza pelle di fine XVIII-inizio XIX secolo su piatti in carta arancione, dorso decorato in oro con autore in oro su tassello scuro al dorso, tagli marmorizzati posteriori? (sguardie moderne, graffi, qualche tarlo e generali difetti). Provenienza: pochi marginalia di mani diverse.   La copia presenta diversi difetti, almeno 3 carte in facsimile e altre che potrebbero provenire da un altro esemplare: per un dettagliato condition report si prega di contattare il dipartimento.   Per questo lotto è disponibile l'Attestato di Libera Circolazione.


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