Lotto n° 140  | Asta 606

Scheda critica

Valutazione € 5.500  - 6.000 

Aggiudicato € 19.000 

In asta: 28 Marzo 2023 ore 15:00

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Sante Calegari il Vecchio (Brescia 1662 - 1717) (attr.) Inizi del secolo XVIII Cavaliere Cristiano dell’Ordine del Santo Sepolcro Statua in pietra arenaria (pietra di Vicenza?) (h. cm 215) (difetti)   Nella figura di guerriero con più nobili tratti occidentali, dall’atteggiamento fiero e la salda postura, vestito con un’armatura ‘alla romana’ ornata sull’elmo pennato e sugli spallacci con maschere grottesche, possiamo riconoscere un combattente cristiano. Sul suo scudo, inquartata con leoni rampanti, è infatti raffigurata la Croce di Gerusalemme (‘croce potenziata, accantonata da quattro crocette’) che contraddistingue il blasone dei Cavalieri dell’Ordine del Santo Sepolcro, sodalizio religioso militare di antica istituzione preposto a tutelare la presenza cristiana in Terra Santa. L’altra statua, caratterizzata da una ferina fisionomia mediorientale, da un moto impulsivo e scorbutico – chiara allusione al contrasto tra sapienza e barbarie –, vestito in maniera esotica con la corazza sfrangiata e il berretto piumato, ritrae un guerriero infedele. Sembra dunque che la coppia richiami a imprese militari legate alla famiglia del committente o più semplicemente al popolare poema di Torquato Tasso “La Gerusalemme liberata” (1580), che nel corso del Seicento aveva ispirato innumerevoli cicli pittorici e scultorei a sfondo esotico-cavalleresco destinati alla decorazione di dimore e giardini gentilizi. Le due statue trovano puntuali riscontri, per le fisionomie asciutte e nitide in contrasto con le vivaci e folte chiome ricciute, per l’abbigliamento e le posture aitanti, i gonnellini increspati svolazzanti, con varie statue realizzate dal bresciano Sante Calegari il Vecchio, capostipite di una prolifica famiglia di scultori attivi nei territori della Repubblica di Venezia e specializzati anche nella statuaria monumentale da giardino (I Calegari 2012). Nello specifico, trovano precisi riscontri con il San Faustino e il San Giovita in marmo di Botticino scolpiti da Sante Calegari nel 1702 per la facciata della chiesa bresciana ad essi dedicata (G. Sava, in I Calegari 2012, nn. 15, 32), ma soprattutto con il Marte e la Minerva firmati dal maestro e realizzati tra il 1711 e il 1715 per il fastigio di palazzo Martinengo Palatini a Brescia (Ivi, n. 32, p. 163).   Per confronto: - I Calegari. Una dinastia di scultori nell’entroterra della Serenissima, a cura di G. Sava, Cinisello Balsamo 2012.


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Aggiudicato € 19.000 

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