Scultore veneto, prima metà del secolo XVIII Inverno Statua in pietra (h. cm 183) (difetti)   Il personaggio barbuto, dal volto smagrito su cui risaltano gli intensi occhi scavati, dalla postura sofisticata e serpentina, avvolto in una veste dal panneggiare vigoroso e roteante, è una personificazione dell’Inverno, come desumibile dall’aspetto senile e pensoso, dalla folta barba e dallo scaldino, il pentolone forato per contenere i carboni, adagiato ai piedi. Avvicinabile, per le forme affusolate e la fluenza della barba, all’Inverno nel giardino di Palazzo Bonaguro a Bassano del Grappa attribuito a Paolo Callalo (Venezia 1655 - 1725) (De Vincenti 2014, p. 73), questa sofisticata scultura si allinea perfettamente al virtuosismo plastico ed espressivo della statuaria veneziana dei primi anni del Settecento, con riferimenti anche alle opere di Giovanni Bonazza (La Sera, San Pietroburgo, giardino d’estate; Semenzato 1958-1959, p. 298), Francesco Bonazza (San Simeone, Venezia, chiesa di San Trovaso; Guerriero 2009, p. 223) e Antonio Bonazza.   Giancarlo Gentilini e David Lucidi   Per confronto si veda: - C. Semenzato, Giovanni Bonazza, in “Saggi e Memorie di storia dell'arte”, 2, 1958-1959, pp. 283-314. - Simone Guerriero, Per un repertorio della scultura veneta del Sei e Settecento. I, in “Saggi e Memorie di storia dell'arte”, 33, 2009, pp. 205-292. - M. De Vincenti, Scultura nei giardini delle ville venete, Venezia 2014.


Valutazione € 3.300  - 3.500 

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