Un Ottocento da “riscoprire” è stato l’obiettivo e la proposta che ha animato le ultime aste del dipartimento.
Opere inedite al mercato, autentiche scoperte e rivalorizzazioni sono le linee guida delle proposte dei cataloghi di Dipinti e Sculture del XIX e XX Secolo.
Un dipartimento che si è contraddistinto per la vendita di importanti conferimenti, in primis lo storico nucleo della Collezione Bernasconi con opere di notevole levatura artistica che hanno caratterizzato gli ultimi cataloghi, portando il dipartimento al fatturato record di oltre € 2,5 milioni. Numerosi i consensi oltre confine, sinonimo di una proposta collezionistica dalle forti connotazioni internazionali.
Molto apprezzato il catalogo di opere proposto dal dipartimento di Dipinti e Sculture del XIX e XX secolo, la cui conferma arriva proprio dai risultati dell’asta con un fatturato di € 490.000, l’80% di lotti venduti e il 141% di rivalutazioni delle stime di partenza.
Protagonisti indiscussi i Divisionisti: "Mattino. Primavera" del 1899 di Emilio Longoni ha raggiunto la cifra di € 63.000, mentre l’inedito "Angolo di giardino" di Angelo Morbelli del 1909 è stato aggiudicato a € 47.880.
Affollato e sensuale il “Tabarin” parigino di Silvio Bicchi seduce il pubblico dei collezionisti (€ 18.900) così come l’iconica “Marina” di Pompeo Mariani datata 1915 (€ 17.640).
Sempre per la pittura della prima metà del Novecento da menzionare anche la monumentale opera “Contadini" di Cesare Maggi del 1939 (€ 25.200), mentre nell’ambito delle proposte di autori da riscoprire ottimo è stato il debutto per i sofisticati ritratti femminili di Annibale Scaroni.
Sul versante dei nomi più cari al collezionismo, permagono solidi e intramontabili Mosè Bianchi, Giuseppe Palizzi e Eugenio Spreafico.